INTERVENTI SULLE PARTI LAPIDEE:
Il restauro prevede la pulitura preliminare della superficie lapidea tramite lavaggi con idropulitrice, previa protezione delle parti bronzee. Una ulteriore più accurata pulitura con impacchi a base di solventi in soluzione acquosa inorganici con supportante di tipo cellulosico o argilloso. Nei punti di maggiore resistenza delle macchie e dei sedimenti si potrà far ricorso all’azione meccanica del bisturi, di microscalpelli, microfrese o microsabbiatrice o ablatore a ultrasuoni. L'intervento prevede inoltre la rimozione dei depositi superficiali incoerenti con pennellesse spazzole e aspiratori, la rimozione dei depositi superficiali parzialmente aderenti (terriccio guano etc) con acqua, pennelli, spazzole, spugne, e la pulitura mediante applicazione di compresse imbevute di soluzione di sali inorganici per la rimozione dei depositi superficiali incoerenti. Disinfezione da colonie di microrganismi autotrofi e/o eterotrofi mediante applicazione di opportuno biocida in più cicli. Rimozione meccanica di stuccature eseguite durante interventi precedenti con materiali che per composizione possano interagire negativamente con la pietra o il bronzo o che abbiano perduto la loro funzione conservativa o estetica o non più idonee per materiale e colorazione. Trattamento finalizzato all'arresto dell’ossidazione e protezione di eventuali elementi metallici (chiodi staffe etc.) che non richiedono l’asportazione o sostituzione.
Il preconsolidamento sarà necessario in quelle zone ove la pulitura potrebbe provocare la perdita di materiale. Il restauro prevede l’integrazione delle cadute e delle lacune del marmo con stuccature di malte idrauliche pigmentate, l’adesione con calce idraulica e adesivi polimerici delle parti rotte e distaccate. Nei casi di maggior sconnessione tra i blocchi lapidei sarà possibile effettuare parziali smontaggi e rimontaggi di alcuni elementi, ripristinando le malte di allettamento.
La pulitura delle colature di sali di rame sul lapideo verrà realizzato con applicazione di impacchi chelanti, con resina a scambio ionico, con soluzioni basiche, detergenti e tensioattivi, e se necessario con un o specifico utilizzo di EDTA bisodico e/o tetra sodico. L'intervento prevede la redazione di una relazione scritta e fotografica in formato digitale professionale dell'intervento, e la mappatura del degrado e degli interventi eseguiti su un rilievo appositamente preparato in scala. Sono previsti altresì la raccolta, lo stoccaggio, la conservazione e lo smaltimento dei residui chimici solventi e altro materiale chimico di scarto; gli oneri per la sicurezza, e i dispositivi di protezione individuale per gli operatori.
INTERVENTI SULLE PARTI BRONZEE:
Il restauro delle parti bronzee prevede la mappatura del degrado superficiale con documentazione fotografica (riprese digitali e masterizzazione di CD e DVD). La prima operazione di restauro da effettuare sarà la pulitura del metallo. Inizialmente dovranno essere asportati i depositi delle polveri superficiali; quindi si passerà alla pulitura delle formazioni saline tramite l’applicazione di prodotti solventi ad impacco, basi inorganiche deboli, resine a scambio ionico, acqua deionizzata e tensioattivi, acidi organici e inorganici blandi in soluzione acquosa di acqua deionizzata, prodotti che facilitino la solubilizzazione ed eliminazione dei sali più solubili risparmiando invece le formazioni meno o nulla solubili più stabili. Individuate le patine più pericolose o deturpanti queste potranno anche essere assottigliate o ridotte con interventi meccanici quali il bisturi, agendo in base al grado di pericolosità delle formazioni saline e al grado di alterazione cromatica che provocano sul metallo. Nel dettaglio la sequenza delle operazioni sarà la seguente: rimozione di depositi incoerenti a secco dalle superfici metalliche esterne con pennellesse spazzole e aspiratori; lavaggio preliminare mediante nebulizzazione con acqua demonizzata; disidratazione tramite solventi e successiva esposizione a getti d'aria calda; prima pulitura meccanica mediante pennelli, spazzolini, bisturi, matite a fibre di vetro, microtrapano, in presenza di incrostazioni terrose, croste di particellato atmosferico, guano e patine di corrosione di alterazione.
La risoluzione delle
disomogeneità cromatiche potrà essere risolta con velature di pigmenti
inorganici in acqua fissati nella successiva fase di protezione del metallo.
Architecno srl - Via G.Acerbis ,14 24022 Alzano Lombardo - Italy - Tel: 035235639 - Email:info@architecno.eu - CODICE FISCALE/P.IVA: 03489400132